Singolarità Geologiche - Comune di Castel Morrone
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Singolarità Geologiche
La zona sud-occidentale di Castel Morrone è stata interessata da notevoli fenomeni carsici, che hanno dato origine a tre cavità naturali, scientificamente denominate doline e, comunemente, chiamate "Comole", e precisamente: la "Comola Grande", la "Comola Piccola" e la "Comola" della località "Lampa".
Le prime due doline sono già menzionate in un documento del 1527; la terza, invece, si è formata solo nel 1960. Nelle due doline carsiche superstiti, è custodito intatto il quadro botanico della foresta mediterranea. Lecci, roverelle, corbezzoli, capelveneri a forma di grossi candelabri si intrecciano al lentisco e al mirto; senza contare diverse specie di fillirea e rigogliosissime felci, muschi, licheni ed una fitta popolazione di edera. La zona è abitata da gheppi e taccole e rappresenta una vera riserva per molte specie di passeriformi. La "Comola Grande" presenta la forma di un tino ed ha una profondità (a partire dal ciglio più alto) di circa 150 mt. La "Comola Piccola", invece, ha la forma di un pozzo e una profondità che supera i 100 mt. Il 19 aprile 1996, l'allora ministro per i Beni Culturali ed Ambientali, dott. Antonio Paulucci, le ha dichiarate di notevole interesse pubblico, a norma della legge del 29 giugno 1939 n. 1497. Nel complesso, l'area che comprende le "Comole" costituisce, si legge nel decreto del ministro, "un ambiente dai mutevoli aspetti e dagli scorci visuali di grande bellezza", con "pendii e profonde valli" dal particolare disegno, che "rendono incomparabile il valore ambientale dell' insieme". La prima esplorazione della "Comola Grande" risale al 1938, cui fece seguito, nel 1956, quella del prof. Pietro Parenzan. Nel 1992, grazie all' interessamento del Gruppo Speleologico del Matese, si è potuto esplorare anche la "Comola Piccola".
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