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I Biotipi

L’asino di Castel Morrone

Esiste una specifica razza d’asino in estinzione: l’Asino di Castel Morrone. Diversi esemplari si trovano ancora in aziende agricole della zona e nel frosinate. Un tempo esistevano numerosi esemplari in paese, che grazie alla loro esistenza e resistenza rappresentavano l'unico mezzo per muoversi nel territorio di Castel Morrone, collinare e pietroso. L'asino di Castel Morrone è caratteristico per il suo grande sviluppo delle orecchie, con la testa piuttosto grande e con zoccoli alti, il mantello grigio - morello e con focature intorno alle orbite, utilizzato come animale da cavalcatura e da soma per la sua groppa lunga larga e muscolosa. In paese fino a pochi anni fa si svolgeva, in occasione delle feste Ascensione e 8 Settembre, una tradizionale corsa degli asini che, si spera, ripristinare.
Allo scopo di preservare e valorizzare questo patrimonio genetico che altrimenti rischierebbe di disperdersi per sempre vi è in programma l’intento di praticare la onoterapia, questa è una pratica che vede l'utilizzo dell'asino come strumento terapeutico e che si concretizza in un complesso di "tecniche di educazione e rieducazione" che mirano ad ottenere il superamento di un danno sensoriale, motorio cognitivo e anche affettivo. L’asino è un animale molto adatto allo scopo, grazie al suo temperamento docile ed alla sua intelligenza. S’instaura un rapporto asino-utente di contatto corporeo attraverso cui si acquisisce controllo e fiducia di sé, favorendo un arricchimento sensoriale ed emotivo.


La salamandra dagli occhiali (Salamandrina tergitata)
 E' un piccolo anfibio urodelo (anfibio con la coda) che presenta a differenza di altri urodeli (salamandre e tritoni) 4 dita sulle zampe posteriori anziché 5.
Bruno-nerastra sul dorso e a macchie nere e bianche sul ventre con parte inferiore delle zampe e coda rosso rubino brillante, la salamandrina deve il suo nome ad una macchia bianco crema situata tra gli occhi a forma di occhiali
Il suo habitat naturale è prevalentemente collinare tra i 200-600 metri di altitudine; vive vicino ai corsi d'acqua dove si reca solo per deporvi le uova.
La sua presenza è indice di ambienti con un buon grado di naturalità.




Il mirto

Appartiene alla famiglia delle Mirtacee.

E' un arbusto dal fusto molto ramificato, alto fino a 3 m, ha fiori bianchi o rasati e i suoi frutti sono bacche nere e violacee di sapore aspro ma aromatico.
Sono utilizzate sia le foglie che i frutti per la presenza di tannino, resine, sostanze amare e soprattutto mirtolo, essenza ricca di cineolo, che esercita un'azione antisettica e antibiotica contro i germi gram-positivi.

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